L’utilizzo della stimolazione magnetica transcranica e dell’elettroencefalogramma (TMS-EEG) nei disordini del movimento (MD) è ancora in una fase esplorativa, meno avanzata rispetto ad altri contesti neurologici. Tuttavia, sono sempre più numerose le evidenze che indicano come i MD non siano conseguenza dell’alterazione di una specifica area cerebrale, ma siano disturbi di network. Secondo Giorgio Leodori, quindi, “la TMS-EEG è particolarmente adatta per studiare i disordini di network che sono alla base dei MD, perché permette di quantificare le alterazioni dell’attività neurale delle reti coinvolte”.